"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
L’opera dell’intellettuale è fitta di segni religiosi, ma intesi come categorie premorali
Franco Brevini per “Il Corriere della Sera“
La tendenza a proporsi come un homo patiens è rintracciabile in Pasolini fino dagli inizi. Non c’è forse un rapporto fra il Cristo fanciullo impudicamente esposto sulla croce nelle blasfeme poesie dell’ Usignolo della Chiesa cattolica e il polemista civile che ostenta e sconta pubblicamente la propria omosessualità? Tutta la sua opera gronda di categorie religiose, usate con deliberata disinvoltura. Intitola una raccolta poetica La religione del mio tempo, gira La ricotta e Il Vangelo secondo Matteo, in Teorema un giovane dio sconvolge una famiglia borghese, progetta perfino un film su San Paolo. Ma il Vaticano censura i suoi film, La ricotta gli costa una denuncia per vilipendio della religione e nuovi guai gli procureràTeorema.
Ma cos’è il sacro per Pasolini? È una categoria premorale: sacri sono rousseauianamente i diritti della creatura. I ragazzi di vita compiono atrocità, cui basta a riscattarli la loro condizione creaturale. In Accattone un giovane ladro e magnaccia può morire sulle note della Passione secondo Matteo . Nel suo antimodernismo, al disincanto del capitalismo, opponeva la sacralità della «meglio gioventù», della civiltà contadina e delle plebi del Terzo mondo.
In un’opera segnata da un fondo ossessivo, la sacralità fu per lui una metafora per rivendicare i diritti di una diversità sessuale, che ostentò sempre con impudicizia. «Gettare il proprio corpo nella lotta». E la lotta era un’esperienza di riconsacrazione sacrificale dopo gli incontri mercenari con i ragazzi di vita. Per questo in lui militanza significa subito martirio: un Cristo esposto, che attraverso la vocazione pedagogico-socratica cerca il riscatto dal proprio peccato.
Tuttavia non si dovrebbe scordare che di tutto questo parliamo perché è diventato parole e immagini di una delle più folgoranti avventure creative del secondo Novecento. Tornare a quelle parole e immagini, misurarsi con l’opera invece che con la fallacia della biografia, può essere il modo più serio per onorare quel suo doloroso sacro.
Fonte:
http://sottoosservazione.wordpress.com/tag/pier-paolo-pasolini/
@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare |
Curatore, Bruno Esposito
Grazie per aver visitato il mio blog
Nessun commento:
Posta un commento