"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
«Vidi i killer di Pasolini, tre o quattro»
Dopo 37 anni spunta un testimone oculare del delitto: è un professore di matematica a New York. Allora era profugo ad Ostia: «Dalla finestra della mia casa sentii un rumore...»
«Erano in tre o quattro, sui trent'anni... Per terra c'era un uomo steso. Era
Pasolini». Ogni tanto quella scena di una notte fosca e terribile gli torna in
mente. Misha Bessendorf non vive più da tempo ad Ostia dove era approdato a metà
degli anni '70 come ebreo profugo russo. Allora, nel 1975 aveva 25 anni, oggi
62. Insegna matematica a New York dove si è laureato poco dopo il suo
trasferimento negli Stati Uniti, nel 1980 alla Brown University.
Ha una figlia al college, una piccola attività commerciale
a Battery Park, la casa a Manhattan. E ha visto una scena di morte di cui
ogni tanto parla ai suoi amici.
Un testimone oculare del delitto Pasolini. Il
primo. Sono passati 37 anni e da New York ecco la viva voce di un uomo che
quella notte del 2 novembre del 1975 era all'Idroscalo di Ostia, alla finestra
di una di quelle case che costeggiano la «no man's land» in cui è stato ucciso
Pasolini. Misha era nella casa in cui era acquartierato con altri ebrei
fuoriusciti sovietici, tutti di Odessa. Misha racconta oggi ciò che ha visto
allora, è la prima volta che lo fa anche se ricorda di aver riferito ciò che
aveva visto a un carabiniere, ma senza che nessuno poi lo richiamasse più. Che
cosa c'è di importante in queste dichiarazioni da testimone oculare? Sicuramente
il numero delle persone presenti intorno a un corpo «disteso», quello di
Pasolini. Misha dice che «erano tre o quattro, sui trent'anni».
Pasolini viene trovato
morto all'Idroscalo di Ostia
«Sono passati 37 anni da
quell'omicidio - così inizia il racconto di Misha Bessendorf -. Cerco di
ricordare i dettagli di quella orribile notte e ho capito che il mio ricordo è
un po' sfuocato. Da Roma mi ero trasferito a vivere ad Ostia. C'erano molti
russi di Odessa, sul litorale e ad Ostia. La cittadina ricordava a loro Odessa e
gli affitti erano molto più bassi che a Roma. Quanto a Pasolini in quel momento
non avevo idea di chi fosse...».E prosegue: «Avevo affittato una stanza al secondo piano. Potevo usare
il bagno ma non la doccia. Ora come ora non ricordo bene però la casa o la
strada in cui vivevo...». E quella notte? «La finestra nella mia stanza era
parzialmente aperta. Ho sentito un rumore forte e allora ho guardato fuori. Ho
visto parecchie persone, credo tre o quattro, sui trent'anni, vicino a una
piccola macchina. Un uomo era steso per terra. Allora sono corso giù per le
scale e nel giro di pochi minuti il posto era pieno di gente e di carabinieri.
Uno dei carabinieri mi ha preso il nome e ha trascritto quanto avevo visto. E
poi? Non sono stato più sentito da quel carabiniere una seconda volta».Misha ha messo nero su bianco, con una mail, questa prima parte del suo racconto. Ne è nato uno scambio per approfondire alcuni punti della sua testimonianza. «Sì, l'uomo che era steso per terra era Pasolini - ha precisato Misha -. Gli uomini intorno a lui erano sui trent'anni. Io all'epoca ne avevo 25. A quanta distanza mi trovavo da loro? Circa cento metri. E l'auto? Era una macchinetta di nessun conto (rinky-dinky dice, cioè brutta o strana), quella robetta che si guidava allora in Italia. Era notte fonda, ma a questo punto non ricordo di più. Sapete che cosa ho pensato? Lì per lì ho pensato che c'erano un sacco di falsi incidenti per prendere soldi alle assicurazioni e che quella poteva essere una di quelle strane scene...". Misha Bessendorf termina qui la sua testimonianza. La sua voce è la prima di un testimone che asserisce di aver visto la scena del delitto Pasolini.
marzo 2012
Fonte:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_marzo_29/pasolini-killer-testimone-brogi-2003875164830.shtml
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Curatore, Bruno Esposito
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