"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pasolini
Distinzione
Tempo
10 gennaio 1970
pag. 23
( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
In ugual misura
Caro Pasolini, posso accettare la differenza fra "senso comune" e "buon senso" ma non capisco la tua avversione per l'uomo medio (nè posso necessariamente identificarlo col fascista o col qualunquista) .
Raggiunta una certa maturità mi sembra naturale aderire alle regole del gioco e cercare di passare nel migliore dei modi attraverso la nascita alla maturità di cui sopra e la morte: gioie, dolori, amori, ambizioni, realizzazioni, eccetera.
E' proprio l'esistenza di una grande maggioranza di uomini medi che dà importanza agli "altri". Perchè quindi disprezzarli?
Infine: credi realmente che "l'uomo specialista" possa essere meno pericoloso dell'uomo medio? Io credo che in quanto a questo possano essere "criminali o nel torbido" (come tu mi scrivi) in ugual misura. Anzi direi che è l'uomo specialista a premere il bottone che scatena gli uomini medi.
Sergio Latorraca
Distinzione
mi son riletto l'articoletto con cui rispondevo alla tua prima lettera. L'ho trovato chiarissimo: non mi sembra proprio di aver altro da aggiungere. Rileggitelo meglio... e senza coda di paglia. Perchè è proprio la coda di paglia che ti ha impedito di leggere la mia frase: « L'uomo medio è l'uomo », e di tenerne conto. Ti pare che io possa avere dell'avversione per l'uomo? Se soffrissi di tale avversione non sarei più da un pezzo su questa terra! Certo, io ponevo un limite a tale mia asserzione: e il senso è dunque: l'uomo medio, razionalmente e scientificamente accertato come tale. è l'uomo. Esso è invece (e lo ripeto) un mostro (fascista o qualunquista) quando anzichè accettare la propria realtà di uomo medio. attraverso il "buon senso" se ne fa una ideologia e un vanto: con cui si preclude le strade della ragione.
Aggiungo una postilla. Tale ideologia e tale terroristico vanto sono prerogative dell'aggressività piccolo-borghese. Non sentirai mai un contadino o un operaio (non imborghesito) vantarsi di essere un uomo medio, e farsene arma di ricatto e di prepotenza. Egli umilmente accetta di essere uno come tutti. E non impedisce al suo senso comune di essergli di ostacolo alla verità. Tanto per dirne una: se parlo con uno studente liceale del complesso di Edipo egli pone mille ostacoli alla comprensione della cosa (ostacoli moralistici e classicistici); se invece ne parlo a un giovane operaio, egli ascolta con curiosità, sente il sapore della verità, e accetta con semplicità la nuova nozione. Come vedi, intanto, bisogna fare una distinzione classista tra "uomini medi": l'uomo medio borghese non è l'uomo medio popolare. Un uomo medio che li comprenda tutti e due è una astrazione, in quanto "uomo medio". Mentre non lo è più se si parla semplicemente di uomo.
PIER PAOLO PASOLINI
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Curatore, Bruno Esposito
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