"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pier Paolo Pasolini
Il soldato di Napoleone
Sergio Endrigo
1962
1962 - Il soldato di Napoleone
Autori del testo - Pier Paolo Pasolini, Sergio Endrigo
Autori della musica - Sergio Endrigo
Interprete - Sergio Endrigo
Fu un’idea di Ennio Melis, il direttore artistico della RCA, quella di farmi collaborare con Pier Paolo Pasolini. Anzi lui voleva che Pasolini scrivesse i testi per delle ballate che parlassero del mondo che aveva descritto nei suoi romanzi, i ragazzi di vita, la Roma delle periferie, e che io le musicassi. Così ci incontrammo e io gli parlai di questa idea, ma lui in quel momento stava partendo per l’Africa, doveva fare dei sopralluoghi per un film che doveva girare, non aveva molto tempo e mi disse di guardare tra le sue poesie friulane, in una raccolta che si chiamava “La Meglio Gioventù”, e che prendessi pure quello che volevo. “La Meglio Gioventù” è la storia di una famiglia friulana, la famiglia Colussi, la famiglia della madre di Pasolini, dall’età di Napoleone alla Resistenza. Io presi la prima parte, c’era già la traduzione, mi limitai a togliere qualche sillaba e ad adattarla alla metrica della musica che avevo scritto e così registrai Il Soldato Di Napoleone.
(da “Sergio Endrigo. La Voce Dell’Uomo” -Edizioni Associate, 2002)
Addio, addio Casarsa vado via per il mondo
Lascio il padre e la madre vado via con Napoleone
Addio vecchio paese, addio giovani amici
Napoleone chiama la meglio gioventù
Quando si alza il sole al primo chiaro del giorno
Vincenzo col suo cavallo di nascosto se ne è partito
Correva lungo il Tagliamento e quando suona mezzodì
Vincenzo si presenta a Napoleone
Come furono passati sette mesi sono in mezzo al ghiaccio
A conquistare la Russia perduti e abbandonati
Come furono passati sette giorni sono in mezzo al gelo
Della grande colonia feriti e prigionieri
Spaventato il cavallo, fuggiva per la neve
E sopra aveva Vincenso che ferito delirava
Gridava fermati cavallo, ferma, fermati ti prego
Che è ora che ti dia un mannello di fieno
Il cavallo si ferma e con locchio quieto buono
Guarda il suo padrone che ormai muore di freddo
Lincenso gli squarcia il ventre, la sua baionetta
E dentro vi ripara la vita che gli avanza
Susanna con suo padre passa di lì sul carro
E vede il giovincello nei visceri del cavallo
Salviamolo padre mio questo povero soldato che muore nella colonia
Caduto e abbandonato
Chi siete bel soldato venuto da lontano
Sono Colussi Vincenzo un giovane italiano
E voglio portarti via appena sarò guarito
Perché nel petto con gli occhi mi hai ferito
No, no che non vengo via perché mi sposo questa pasqua
No, no che non vengo via perché a pasqua sarò già morta
La domenica degli ulivi piangevano tutti e due
E luno e laltra a piangere si vedevano di lontano
Il lunedì santo si vedono nellorto
E si danno un bacio come due colombi
Il giovedì santo che nascono rose e fiori
Scappano dalla colonia per saziare lamore
La domenica di pasqua che tutto il mondo canta
Arrivano innamorati in terra di Francia
La domenica di pasqua che tutto il mondo canta
Arrivano innamorati in terra di Francia