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domenica 13 aprile 2025

Pasolini replica sull'aborto (a Moravia - Sacer) - Corriere della sera 30 gennaio 1975

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pasolini replica sull'aborto
a Moravia

Corriere della sera 

30 gennaio 1975

( In Scritti corsari con il titolo Sacer) 



   Caro Moravia, sono ormai alcuni anni che io mi precludo di dare del fascista a qualcuno (anche se talvolta la tentazione è forte); e, in seconda istanza mi precludo anche di dare a qualcuno del cattolico.

   In tutti gli italiani alcuni tratti sono fascisti o cattolici. Ma darci a vicenda dei fascisti o dei cattolici - privilegiando quei tratti, spesso trascurabili - 

"diventerebbe un gioco sgradevole e ossessivo".

   Tu, certo per un vecchio, acritico automatismo - e certo non senza grazia e amicizia - ti sei appunto lasciato andare a darmi del «cattolico» 

"(proprio del «cattolico», e non del «cristiano» o del «religioso»)". 

E mi hai dato del cattolico cogliendo, scandalizzato, in me (mi sembra) un trauma per cui la «maggioranza» considera-consciamente o inconsciamente come Himmler - "la mia vita «indegna di essere vissuta»". "Cioè il mio blocco sessuale che mi rende un «diverso»". Corollario di tale blocco è una certa traumatica e profonda «sessuofobia», comprendente la pretesa - altrettanto traumatica e profonda - della verginità o quanto meno della castità da parte della donna. Tutto ciò è vero, fin troppo vero. Ma è anche la mia privata tragedia, su cui mi sembra un po' ingeneroso fondare delle illazioni ideologiche. Tanto più che tali illazioni mi sembrano sbagliate.

   Prima di tutto l'assioma 

«il cattolico è sessuofobo, quindi chi è sessuofobo è cattolico», 

è un assioma che io trovo assurdo e irragionevole. 

C'è una sessuofobia protestante, c'è una sessuofobia mussulmana, c'è una sessuofobia indù, c'è una sessuofobia selvaggia.

Una lettera di Pasolini : «opinioni» sull'aborto (Thalassa) - Paese sera, 25 gennaio 1975

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Una lettera di Pasolini: 
«opinioni» sull'aborto

Paese sera

25 gennaio 1975

(In Scritti corsari con il titolo Thalassa )


Caro direttore

   Le invio a parte, con una dedica che è segno di sincera amicizia -anche se nella fattispecie non è priva di polivalenze e di lunghe vibrazioni allusive - Thalassa di Ferenczi. Non è un testo sacro.

   Però son certo che per esempio Marcuse, Barthes, Jakobson o Lacan lo amano. E' un libro delle «origini» della psicanalisi, non si può non amarlo. Lo legga. Preghi di leggerlo anche qualche suo collaboratore. Non c'è da imbarazzarsi: il non averlo letto non è poi così grave lacuna. Mi riferisco a un articolo uscito sul «Paese sera», del 21 gennaio 1975. «Le ceneri di Solgenitzin», che sarebbero poi le mie: a quanto pare, mi si vuole decisamente incenerito, se si tien conto anche dell'articolo di Eco sul «Manifesto» dello stesso giorno, «Le ceneri di Malthus», anch'esso riferentesi per interposta persona, alle mie ceneri. Son qui per cercar di risorgere ancora una volta, appunto dalle ceneri. Che, com'è noto, sono il resto di un rogo in cui generalmente si bruciano le idee. A questo proposito, vorrei anticipare che una delle lotte più piene di tensione degli uomini di sinistra è contro quella serie di commi del codice Rocco (su cui scrivevo qui, sul «Paese sera» almeno una quindicina di anni fa, e per primo, delle frasi «estremistiche» che allora non venivano nemmeno percepite), che vertono il «reato di opinione».