"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
5 domande a Pier Paolo Pasolini
Il divino mestiere
Epoca
numero 1268
25 gennaio 1975
da pag.62 a pag. 67
( © Questa trascrizione da cartaceo, anche un po faticosa, è stata curata da Bruno Esposito )
Epoca esamina la condizione degli scrittori in Italia
È possibile oggi per un autore vivere di letteratura? Quali sono i rapporti con gli editori e con i giornali? E quali con il potere politico? Come si comincia a scrivere?- Intervengono Maria Bellonci, Alberto Bevilacqua, Carlo Cassola, Giancarlo Fusco, Alfonso Gatto, Pier Paolo Pasolini, Fulvio Tomizza e Cesare Zavattini.
di PIERO FORTUNA
Come si diventa scrittori? Come si rivela questa « divina » attitudine e come si riesce a concretarla nel libro destinato al pubblico? Cioè, quali strade bisogna percorrere per dare all'atto dello scrivere un contenuto pratico? Certo, ci sono i premi letterari, ce l’industria editoriale che fa le sue scelte. Ma tutto ciò porta fatalmente lo scrittore a uscire dalla sua torre d’avorio e a misurarsi col mondo esterno. E di che natura è questo contatto? Esaltante? Deludente? Ambigua? Insomma, quali rapporti intercorrono fra lo scrittore e l'editore che stampa e vende i suoi libri? Con i giornali che li recensiscono e che pubblicano i suoi racconti e i suoi elzeviri? O col potere politico, che in Italia è uno strapotere anche sotto il profilo culturale per il controllo che esercita su radio, TV e grandi organi di informazione? Sono interrogativi interessanti, specialmente nel momento in cui i libri sembrano avviati a diventare un prodotto di largo consumo, almeno rispetto al passato. Per questi motivi Epoca ha promosso un’inchiesta sulla condizione dello scrittore nel nostro paese, interpellando note personalità della letteratura italiana contemporanea, come Maria Bellonci, Alberto Bevilacqua, Carlo Cassola, Giancarlo Fusco, Alfonso Gatto, Pier Paolo Pasolini, Fulvio Tomizza e Cesare Zavattini. La scelta non è stata occasionale. Per la loro matrice culturale, c per il loro carattere personale, essi rappresentano un mosaico di tendenze nel quale tutti gli uomini di lettere possono in un certo senso riconoscersi.
A Maria Bellonci. a Bevilacqua, a Cassola, a Fusco, a Gatto, a Pasolini, a Tomizza e a Zavattini abbiamo posto cinque domande che sintetizzano il senso dell’inchiesta. Sono queste:
1) È possibile oggi, per uno scrittore vivere bene di letteratura?
2) Quali sono i rapporti fra scrittore e editore?
3) Come e perché è diventato scrittore?
4) Quali sono i rapporti tra gli scrittori e i giornali?
5) Quali sono i rapporti fra lo scrittore e il potere politico?
Queste sono le risposte che ci hanno dato.
Pier Paolo Pasolini: