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sabato 28 giugno 2025

Il Boccaccio di Pasolini senza << messaggi >> - Bavid Grieco, intervista Pier Paolo Pasolini - L'Unità del 23 settembre 1970, pag.9

"Le pagine corsare " 

dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Il Boccaccio di Pasolini senza << messaggi >>
Bavid Grieco, intervista Pier Paolo Pasolini sul set del Decamerone

L'Unità del 23 settembre 1970

pag.9

( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )

Nostro servizio

Caserta 22

<< Ve lo dico subito a scanso di equivoci in questo film non ci sono attori è tutta gente presa dallo stracciarolo >>

<< e tu allora che cosa sei? >>

<< Io n'attore?  Me voi offenne che so n'attore io? >>

(cosi ha esordito il simpatico Ninetto Davoli alla vista del curioso giornalista arrivato chissà come sul set dell' ultimo film di Pier Paolo Pasolini, II Decamerone. A dir la verità, c'era proprio da chiedersi come fare per raggiungere la troupe impegnata in un fantastico quanto remoto paesino. Si tratta di Caserta vecchia,  una cittadina medioevale arroccata sul cocuzzolo di collina abbastanza alta sopra l'altra Caserta, ed è qui che è stato dato il primo giro di manovella al Decamerone. Uno dei soliti grandi problemi del Sud.

Come dice Ninetto Davoli, II Decamerone non prevede nel cast nessun attore professionista tranne appunto lui e Franco Citti che sona ormai popolari ma in quanto attori decisamente sui generis tutti i componenti dell'equipe che lavora intorno al film, pochi a dire il vero, hanno una vita monacale estasiati dalla purezza austera di ciò che li circonda. Direttore della fotografia è Tonino Delli Colli mentre Pasolini ha al suo fianco, per l'occasione, il fedele aiuto di Sergio Citti reduce dalla regia della sua opera prima, Ostia. Il film di Citti ha scatenato non poche reazioni spesso ignobili e talvolta persino diffamatorie.

<< Non me la sono presa — dice Citti — per la cattiva distribuzione del mio film, non me la sono presa per le calunie dei giornalisti di destra non tanto contro Ostia quanto contro di me in prima persona (chissà poi perchè) e non me la sono presa nemmeno per i cartelloni pubblicitari del film alquanto falsi e truffaldini. Comunque sia io non ho rancori personali, dichiaro ancora una volta, che ho molto apprezzato come, Pasolini, mi ha difeso più volte e lo ringrazio. Non per questo la mia rabbia è scomparsa anzi certe conferme mi stimolano sempre di più e fra breve conto di fate il mio secondo film di cui ho già scritto il soggetto. Sarà forse meno caratterizzato e più moderno di Ostia, ma non per questo meno brutale. Tratterò ancora il tema della dissacrazione della famiglia e stavolta, spero, che la gente apra gli occhi e non faccia finta di non capire - non si può sempre negare l'esistenza di ciò che è spiacevole e vivere in un tempio di cristallo. La complicità è il peggiore dei crimini >>.

 Per intervistare Pasolini invece ce n'è  valuta e l'avevamo capita dato che non erano indette conferenze stampa  e che le riprese, hanno avuto inizio, per cosi dire, clandestinamente.

Il regista era infatti abbastanza contrario a parlare secondo gli schemi consueti, a rispondere alle domande di rito e abbiamo quindi cercato di non instaurare il meccanico rapporto domanda risposta. Speriamo di esserci riusciti almeno in parte.

<< Infatti mi terrorizza rilasciare interviste ... conferenze stampa, unicamente perchè su questo film non ho niente da dire. Il Decamerone e un'idea che ho avuto all'ultimo momento ed è diventata cosi ingombrante da scavalcare il San Paolo che avevo in progetto. Di progetti, poi, ce ne sono molti altri, troppi.  Ad ogni modo, il San Paolo verrà dopo questo - ma non so se Il Decamerone segnerà in me una tappa importante per quanto riguarda il gusto di fare cinema, parlo di gusto inteso nel suo duplice significato: stile c piacere insieme. Ho scelto le novelle del Boccaccio che mi piacevano di più, ma in seguito ne ho dovute eliminare alcune perchè il, film sarebbe diventato eccessivamente lungo. Cosi com'è, sarà probabilmente già un film più lungo del normale. II Boccaccio nessuno lo conosce, come nessuno conosce il Vangelo e, in fondo, quest'opera sarà molto simile, anche se in un'altra chiave al Vangelo secondo San Matteo Non voglio dire che cosa deve essere puntualizzato e ciò che va chiarito nel Decamerone, voglio soltanto che appaia evidente il piacere che ho messo nel farlo Le intenzioni non servono a niente nel cinema d'autore, in quello commerciale forse, non lo so - ma l'importante è, invece, tirar fuori la verità interiore. II film è un test cui non si sfugge e il suo significato positivo o negativo che sia, è immediato. Le intenzioni del mio film sono molto modeste, cerco di restituire, per il piacere di farlo, ai personaggi, ai luoghi e alle novelle stesse, la loro realtà ed i loro significati. Faccio il Boccaccio che mi piace con attori improvvisati, alcuni goffi e impacciati e altri invece, bravissimi. Tra di loro ci sono Ninetto Davoli e Fianco Citti. L'uno nella parte di Andreuccio da Perugia, l'altro in quella di Ciappelletto .  Anche loro, d'altronde, non li considero affatto attori. I dialoghi saranno in dialetto napoletano e sto anche scegliendo come sottofondo, vecchie autentiche musiche napoletane >>

II Decamerone si divide in due parti, una fa capo alla novella di Ciappelletto e l'altra a quella del Giottesco. Sarà girato in esterno a Napoli, Bolzano e nello Yemen (per una delle novelle di ambiente arabo)

<< Ho terminato — conclude Pasolini — Lo sciopero deghi spazzini che fa parte del film di un gruppo di autori della ANAC contro la repressione mentre ne sto preparando un altro, in collaborazione con i ragazzi di Potere Operaio, che sarà come un << comizio cinematografico >> senz'altro più violento del film sugli spazzini - ho intenzione di affrontare il problema dei fatti di Milano, toccando anche l'argomento Pinelli >> 

David Grieco


@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare


Curatore, Bruno Esposito

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