"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Pasolini: non dileggiare i cattolici
Leonardo Sciascia
Corriere della sera
domenica 26 gennaio 1975
Sono, per tante ragioni, favorevole alla legalizzazione dell'aborto.
Lo sono, come tutti gli uomini che pronunciano un sì o un no sulla questione, da una posizione che direi di illegittimità. Il diritto mi pare si dica che è in difetto di legittimazione colui che si arroga posizione di parte in una causa in cui non ha reali interessi da difendere o da negare. Di fronte al problema della legalizzazione dell'aborto la vera parte in causa è la donna: l'uomo vi assume un ruolo che, appunto, difetta di legittimità, e specialmente quando si dichiara contrario. Perché è come per il divorzio: i voti contrari alla legge venivano a conculcare il bisogno e la libertà di chi voleva divorziare; i voti favorevoli non obbligavano a divorziare chi non ne sentiva il bisogno o voleva continuare a credere nel matrimonio sacramentale, indissolubile.
Non sono dunque d'accordo con Pasolini.
"E non lo sono principalmente in ordine all'illegittimità, da cui ci salva soltanto nell'essere favorevoli..."
"...debbo riconoscere che Pasolini ha il diritto ad essere contrario alla legalizzazione dell'aborto quanto io a essere favorevole."
Ha diritto, voglio dire, ad esprimere la sua opinione negativa senza essere considerato, per questa sua opinione, conservatore, reazionario o addirittura fascista.
Pasolini è un uomo religioso...
" Da religiosità, sicuramente. Da religione, forse”...
"[…] egli reagisce a tutto ciò che gli appare degradazione e offesa della vita; reagisce alla positiva e positivistica ricerca della felicità; reagisce a quello che gli appare come un immane meccanismo, una terribile catena di smontaggio: di smontaggio dell’uomo in nome della felicità."
Ora il punto è questo: perché le posizioni di Pasolini suscitano tanta reazione?
Piuttosto, (evidenzia Sciascia) ci sarebbe da chiedersi perché la sua religiosità provochi così tanto clamore, specie in un paese cattolico dove
“la cosa non dovrebbe suscitare né meraviglia né sospetto, né dileggio”.
Per Sciascia, questo sospetto viene dal
“fatto che tra milioni di cattolici nominali ce ne sia uno effettivo”
Per Sciascia Pasolini è eretico per vocazione rispetto a qualunque Chiesa. Egli è scomodo nelle sue tesi e questa sua scomodità, sta
“semplicemente, che in quello che Pasolini va dicendo c’è sempre un fondo di verità, di inquietante verità. Ci sarà magari incertezza, confusione contraddizione: ma c’è anche verità. E ce n'è anche in questo suo intervento sulla legalizzazione dell'aborto.”
Alla quale possiamo e dobbiamo essere favorevoli: ma non con innocenza, non con irresponsabilità, non senza apprensione.
Leonardo Sciascia
©Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare |
Nessun commento:
Posta un commento