"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
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Pier Paolo Pasolini - Imagoeconomica |
«Noi di Lotta continua e il nemico-amico Pasolini»
Adele Cambria
L'Unità
31 ottobre 2005
pag.1 e pag. 21
( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
ADRIANO SOFRI, a trent’anni dalla morte, parla del suo rapporto con l’artista e con l’uomo. «Fu lui, nel ’68 a Venezia, che volle conoscerci. Aveva scritto quella poesia su Valle Giulia. Ma poi col nostro movimento fu enormemente generoso»
ADELE CAMBRIA
Sete e fame di Pasolini? Del suo «corpo mistico», distribuito, a trent’anni dal suo assassinio, in frammenti, quasi particule eucaristiche? Lo chiedo ad Adriano Sofri, nel suo studiolo della Normale di Pisa, una stanzuccia affollata di carte, con un vaso di azalee rosse fragranti sul davanzale della finestra.
Nella mia prima domanda, per l’intervista da realizzare come «contributo» alla tavola rotonda del prossimo 3 novembre ad Arezzo, avevo accennato all’incipit dei versi de Le ceneri di Gramsci:
«Lo scandalo del contraddirmi/
dell’essere con te e contro te/
con te nel cuore/
in luce, contro te nelle buie viscere…».
segue a pagina 21
Segue dalla prima
Era per parlare della contraddizione in Pier Paolo Pasolini: «Un dato perenne» osserva Sofri «della sua personalità».
«Pasolini» continua «è stato un grande mitologo. Io penso che abbia inventato, da par suo, una mitologia dell’Italia perduta, l’umile Italia, circostanziandola in tutti i dettagli: l’anno, il mese, il giorno, l’ora, in cui la sua Italia, amabile e amata, era scomparsa…»