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domenica 3 dicembre 2023

Pier Paolo Pasolini, Cara Tuscia, una conversazione con Gideon Bachmann - Sviluppo ma non progresso

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




Messaggero 22 settembre 1974


Intervista. Italia, sviluppo ma non progresso
Una conversazione con Gideon Bachmann
Pier Paolo Pasolini


Tu hai scritto un pezzo sul referendum suscitando molte polemiche. Vorrei che lo riassumessi.

Riassumendolo, un po’ lo tradisco e un po’ lo porto avanti... Ho analizzato il referendum italiano e ho detto che ha segnato la grande sconfitta del Vaticano e di Fanfani. Essi hanno perso perché non sono stati in grado di capire che l’Italia era cambiata. Non hanno capito una cosa ovvia: che avrebbero perso in maniera clamorosa, cosa che di fatto è avvenuta. Però a perdere è stato anche il Partito comunista, ed è questa affermazione che ha suscitato tutte le polemiche. Il Pci non ha perso le elezioni; ha perso perché non aveva previsto questa vittoria schiacciante. Non soltanto, ma non avrebbe neanche voluto fare il referendum, il che significa che nemmeno i dirigenti comunisti avevano compreso che l’Italia era enormemente cambiata. Gli sconfitti dunque sono due: le due forze tradizionali che dirigono l’Italia. Entrambe non hanno capito che l’Italia in questi sei-sette anni è andata avanti malgrado loro e al di fuori di loro. È andata avanti troppo rispetto a quello che il Vaticano o Fanfani desideravano. Evidentemente la Dc desiderava che gli italiani avessero un certo tipo di vita, un certo sviluppo; non certamente perché lo volessero loro, ma perché lo voleva il potere industriale che stava alle loro spalle, per cui loro non potevano far altro che appoggiare questo sviluppo. È accaduto però che gli italiani sono andati troppo avanti, hanno valicato il limite, sicché è stata la televisione che di fatto ha convinto gli italiani a votare «No» al referendum. D’altra parte gli italiani sono progrediti – uso questo termine in senso neutro per intendere che sono cambiati – anche al di fuori degli schemi del Partito comunista. Non sono andati avanti sulla via del progresso, ma sulla via dello sviluppo, che i comunisti accettarono illudendosi che esso coincidesse con il progresso. E invece questa identificazione non è avvenuta.