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sabato 18 novembre 2023

Pier Paolo Pasolini, Colpo di testa del capro espiatorio - .(Panorama, 7 novembre 1974)

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro

Pier Paolo Pasolini
Colpo di testa del capro espiatorio

Panorama, 7 novembre 1974

   Insisto. Casalegno si comporta esattamente con l'incosciente aggressività di un malfattore o di una puttana. Spiego perché. Egli premette che le mie idee sono confuse. Poi mi attribuisce una serie di contraddizioni, appunto confusionarie, nate però nella sua testa.

   Per esempio: prima afferma che io «ho evitato... ragionamenti lombrosiani tra misure del cranio e attività politica», poi afferma che secondo me «i gerarchi democristiani non somigliano ai compagni del duce ma addirittura a quelli di Hitler». Dunque, se prima evito un'analisi fisionomica e poi adopero un confronto fisionomico, sono in contraddizione. La realtà è questa: per me è importante il linguaggio del corpo e del comportamento perché è un linguaggio che equivale a un altro: anzi, spesse volte, è moto più sincero. Quindi ho «letto» le facce del film di Naldini e le facce reali che oggi mi circondano come fossero discorsi: ne ho fatto un confronto che è risultato, per esempio, negativo per i dirigenti democristiani attuali, rispetto ai ridicoli e arcaici servi del duce. Non ho detto, però, che sono tali «dirigenti» ad avere un «soma» o un «sema» nazista. Questa è un'altra confusione del Casalegno. Ho detto che sono i giovani fascisti di oggi a essere in realtà nazisti.

"Lo scandaloso Pier Paolo Pasolini" su "Panorama" 8 agosto 1974 n.433 Anno XII

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



"Lo scandaloso PPP"
Inchiesta su Pasolini
Panorama, 8 agosto 1974.

Con l’ultima sua invettiva ("Non distinguo più antifascisti da fascisti, il consumismo ha appiattito tutti"), Pasolini ha sbalordito e irritato perfino molti suoi amici. Da vent'anni al centro della vita culturale italiana, protagonista di episodi discussi e spesso ambigui, adesso getta la spugna: “In quest’Italia non si può più vivere”.

Tutto quello che fa, fa scandali. Da almeno vent’anni. Suscita clamore con i libri, con i film, con le amicizie, con le idee. Scandalizza per quello che dice. Per come si esprime, per come si comporta.

Ha 52 anni, la faccia è scavata da segni profondi, come in certe antiche maschere di legno. Alle spalle ha un passato di successi e di applausi, ma anche di pubblico biasimo, di accuse ambigue, persino di processi.