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giovedì 11 marzo 2021

2 Lettere di Pier Paolo Pasolini - Il Cristo, se tornasse, sarebbe lo scandalo

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




Pasolini non è credente in Cristo figlio di Dio
ma crede che in Lui l'umanità sia così alta da andare al di là dei comuni termini dell'umanità stessa

Due lettere e una poesia del saggista, poeta e regista italiano Pier Paolo Pasolini


"Il Cristo, se tornasse, sarebbe lo scandalo" 
(Pier Paolo Pasolini). 

Commenta lo storico Alberto Melloni: 
"Si, perché rappresenta un modo di parlare di Dio che sfugge alle nostre schematizzazioni, che sbriciola i nostri tentativi di rappresentare Dio in una forma fruibile, utile. Il Dio di cui parla Gesù è sempre scandalosamente più buono di come lo vorremmo e, al tempo stesso, sempre scandalosamente più esigente di come a noi farebbe comodo".

Pasolini «...ebbi tentazione di santità»

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



«...ebbi tentazione di santità»



Così scrisse Pier Paolo Pasolini forse ripensando al suo incontro con un frate eremita che oggi è sulla via della beatificazione. Era la primavera del 1963 e lo scrittore stava lavorando a Il Vangelo secondo Matteo
di Giovanni Cubeddu

Un povero frate cieco, malandato in salute. Per andare a trovarlo occorreva lasciare l’automobile qualche chilometro prima ed incamminarsi pazientemente tra i monti dell’Oltrepò pavese. Era l’unico modo di raggiungere l’eremo di Sant’Alberto di Butrio, dimora del religioso già in fama di santità, al secolo Cesare Pisano, per la Chiesa frate Ave Maria, eremita della Divina Provvidenza, famiglia religiosa fondata da don Luigi Orione. È la primavera del 1963 quando Pier Paolo Pasolini intraprende anch’egli la lunga passeggiata per l’eremo. Sta lavorando al Vangelo secondo Matteo, e non è la prima volta che cerca ispirazione in colloqui con uomini di fede o visitando luoghi di preghiera. Lo accompagna un’amica, Angela Volpini, personalità nota nel mondo cattolico italiano di quegli anni e attualmente teste nel processo di beatificazione del frate, dichiarato venerabile nel dicembre 1997. Delle testimonianze della Volpini raccolte nell’archivio dell’Opera don Orione a Roma (cfr. box a p. 75 il cui contenuto è inedito) e di una precedente ricerca pubblicata in Messaggi di don Orione (n. 100/2000) ci siamo avvalsi nella ricostruzione dell’episodio, pressoché sconosciuto.