Pagine

Le pagine corsare - Riflessioni su "Processo alla DC"

Pasolini, l'ideologia

Il Friuli di Pier Paolo Pasolini

Guido Alberto Pasolini

Le poesie

La saggistica

La narrativa

Pasolini - docufilm, cortometraggi e collaborazioni varie.

Il teatro di Pasolini

Atti del processo

Omicidio Pasolini - Inchiesta MicroMega

Interrogatorio di Pino Pelosi

Arringa dell'avvocato Guido Calvi

Le Incogruenze

I sei errori della polizia

Omicidio Pasolini, video

giovedì 25 febbraio 2021

Pasolini e la sua "religiosità/non religiosità", di Bruno Esposito

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pasolini e la sua  "religiosità/non religiosità" .
(Bruno Esposito)

Una delle questioni più spinose, e anche controverse, sulla quale però Pasolini stesso si è espresso molte volte.

Pasolini tirato per la giacca, da destra, da sinistra e da tutte le altre parti, apparato chiesastico compreso. Tutto questo ha cominciato a diventare "percepibile" a partire dagli anni '90 (una quindicina d'anni dopo l'uccisione di Pasolini), poiché qualcosa veniva ristampato – addirittura la famiglia rendeva finalmente disponibile a diciassette anni dalla morte il manoscritto di "Petrolio" per la stampa, e più in generale.
Non è un compito semplice, quello di parlare di quest'argomento, anzi, è uno dei più impegnativi. Le cose che  dirò sono soltanto una parte di ciò che si potrebbe scrivere sulla "religiosità/non religiosità" di Pasolini. Per scandagliare questo aspetto della complessa personalità pasoliniana, che conosco soltanto in parte, bisogna conoscere profondamente oltre 25mila pagine di testi pasoliniani pubblicati e assicuro, non è uno scherzo.

Pasolini, Teorema Libro - «Il primo paradiso, Odetta... »

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Internet culturale
Teorema di Pier Paolo Pasolini, ci cala nella realtà borghese, venata di meschinità... la realtà di una famiglia destabilizzata dall’arrivo improvviso di un ospite... 


«Il primo paradiso, Odetta... »


Il primo Paradiso, Odetta, era quello del padre. 
C'era un'alleanza dei sensi, nel figlio
- maschio o femmina – 
dovuta all'adorazione di qualcosa di unico. 
E il mondo, intorno, 
aveva un lineamento solo: quello del deserto.

Internet culturale
In quella luce oscura e senza fine, 
nel cerchio del deserto come un grembo potente, 
il bambino godeva il Paradiso.
Ricordati: c'era un Padre soltanto (non la madre). 
La sua protezione
aveva un sorriso adulto ma giovane, 
e lievemente ironico, come ha sempre chi protegge 
il debole, il tenerino - maschio o femminuccia.

Tu sei stata in questo Primo Paradiso 
fino a oggi: e, in quanto femmina, 
non ne perderai mai il ricordo e la venerazione. 
Sarai, per natura, adoratrice... Ma prima 
di tornare a te, per avvertirti dei pericoli 
della religione, voglio farti la storia 
di tuo fratello, ch'è dello stesso sesso di Dio.
Anch'egli, in tempi in cui era veramente bambino,
(più bambino ancora di quand'era nel ventre materno
o di quando succhiò il primo latte dal seno)
è vissuto in quel Primo Paradiso del Padre.

Pasolini, Inchiesta sulla donazione della fabbrica

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro




Inchiesta sulla donazione della fabbrica 

Tratto da: Teorema libro.

(Trascrizione curata da Bruno Esposito)
 
 
 
Suonano le campane di mezzogiorno dalla vicina Lainate, o da Arese, ancora più vicina. Ad esse si mescolano le sirene. La fabbrica si stende per tutta la lunghezza dell'orizzonte, come un immensa zattera ancorata tra le marcite e le barriere trasparenti di pioppi. 

L’odore dell’India, Recensione di Alfredo Perna

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



 Immagine di Fabio Fontanella

«È quasi mezzanotte, al Taj Mahal c'è l'aria di un mercato che chiude. Il grande albergo, uno dei più conosciuti del mondo, forato da una parte all'altra da corridoi e saloni altissimi (pare di girare nell'interno di un enorme strumento musicale) è pieno solo di boys vestiti di bianco, e di portinai col turbante di gala, che aspettano il passaggio di equivoci tassì.»




Nel 1961, in compagnia di Alberto Moravia ed Elsa Morante, Pasolini si reca per la prima volta in India. Le emozioni e le sensazioni provate sono così intense da spingerlo a scrivere queste pagine, un diario di viaggio divenuto un libro di culto. Pasolini si aggira attento nella realtà caotica del subcontinente indiano, osservando i gesti e le movenze della gente, seguendo i colori dei paesaggi e soprattutto l'odore della vita. L'incanto di una terra ammaliante e l'orrore dell'esistenza che vi si conduce ci vengono restituiti dalla sua curiosità sensibile alle condizioni sociali, ma soprattutto con l'originalità della sua visione.


Pasolini in India (1961). La religione.

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Pasolini in India (1961). La religione.

Pier Paolo Pasolini tra gli ultimi giorni del 1960 e i primi giorni del 1961 era in India con Alberto Moravia ed Elsa Morante. Raccolse le sue impressioni e ne ricavò alcuni articoli che pubblicò su “Il giorno” tra il marzo e l’aprile del 1961. Essi furono ristampati l’anno successivo da Longanesi in un volume dal titolo L’odore dell’India. Più d’uno sostiene che venisse dal quel viaggio e dal segno profondo che impresse nella memoria e nella fantasia di Pasolini quell’amore per i paesi riarsi e per le loro culture arcaiche che avrebbe impregnato diversi e importanti capitoli della sua ricerca di scrittore e cineasta. Il libro, insomma, più che un aiuto alla conoscenza dell’India, risulta un documento essenziale della vicenda umana e intellettuale del poeta friulano. Non so quasi nulla dell’India e non sono in grado di confermare o confutare codesto giudizio. Mi pare tuttavia che nel libretto, poi più volte ristampato (da Guanda oltre che da Longanesi), Ppp più che farci da guida non tanto su luoghi, genti e costumi del favoloso Oriente possa insegnarci a guardare, ad ascoltare, o odorare, a sentire insomma con tutti i sensi il mondo e, dentro il mondo, l’uomo. Posto qui sotto alcuni brani tratti dal secondo capitolo, che tratta di religioni e religiosità, come invito a leggere l’intero libro. (S.L.L.)

Un‘intervista di Renzo Paris ad Alberto Moravia - L‘ESPERIENZA DELL’INDIA

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro





L‘ESPERIENZA DELL’INDIA

Un‘intervista di Renzo Paris ad Alberto Moravia

Tratta da PIER PAOLO PASOLINI, L‘ODORE DELL’INDIA

© 1990 Ugo Guanda Editore S. p. A. , Viale Solferino 28, Parma
Prima edizione Le Fenici Tascabili aprile 2000


Terza ristampa gennaio 2002



R. P. — Nel ’61, dopo aver pubblicato La noia, insieme a Pasolini e a Elsa Morante hai fatto «l’esperienza dell’India» , come la definisci in Un’idea dell’India. La rifaresti?


A. M. — Probabilmente sì. L‘India è inesauribile. Ci si va sempre per la prima volta. O per l’ultima. E in tutti i casi, chiunque voglia farsi un’idea di ciò che è «veramente» il fenomeno religioso, deve andare in India. Ci sono stato troppo poco per farmi quest’idea. Per questo, ci tornerei.

R. P. — Le tue polemiche con Pasolini fanno ormai parte della storia culturale del nostro paese. L‘Italia è cambiata in meglio o in peggio? Davate risposte diametralmente opposte. Anche nei vostri due libri sull’India, uno non a caso basato sull’odore e l’altro su un’idea, esprimevate due concezioni occidentali, una razionale e una viscerale, che sembravano destinate a non incontrarsi mai. È ancora così?

Pier Paolo Pasolini - L'ODORE DELL'INDIA

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


 
 
L'ODORE DELL'INDIA
Pier Paolo Pasolini



Sono alcune impressioni di Pier Paolo Pasolini durante il suo primo viaggio in India nel 1961, assieme ad Alberto Moravia ed Elsa Morante, scritte per “Il Giorno” e poi raccolte in L'Odore dell'India.
Pasolini ha tracciato una sorta di grande affresco sull'India.
Il suo interesse, infatti, si incentra su tutti gli aspetti dell'India. Pasolini si aggira attento nella realtà caotica del subcontinente indiano, osservando i gesti e le movenze della gente. Seguendo i colori dei paesaggi e soprattutto l’odore della vita. I templi di Benares, le notti di Bombay, tutto l’incanto di una terra ammaliante e, insieme, l’orrore dell’esistenza.

I