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domenica 9 maggio 2021

Pasolini, "Ora posso lavorare tranquillo" - La Stampa 24 novembre 1968

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Pier Paolo Pasolini, intervistato nel « deposito d'arte » dove sta allestendo la sua commedia « Orgia »

Lo scrittore-regista a Torino: 

"Ora posso lavorare tranquillo" 


Pasolini ha appreso la notizia dell'assoluzione a Torino, mentre stava terminando le prove della commedia che andrà in scena mercoledì sera, per la stagione del nostro Teatro Stabile. Gliel'ha telefonata da Venezia il produttore del film, Franco Rossellini, nipote del celebre regista. Lo abbiamo incontrato pochi minuti dopo, nel « deposito d'arte San Fermo », il singolare ambiente da lui scelto per il

debutto teatrale, alla barriera Crimea; un grande capannone bianco di calce, con tante panche di legno per sostituire le poltrone dì velluto rosso -del teatro « borghese », e il minuscolo palcoscenico sul fondo. 

Che cosa posso dire? Sono sollevato da un grosso peso, finalmente. Ora potrò mandare avanti il mio .lavoro con un po' di serenità. C'è questa Orgia, da portare in scena; e c'è il film Porcile, di cui devo girare ancora tutta la seconda parte. E' una sentenza arrivata al momento giusto. 

Il regista scrittore, per una volta, non sembra polemico. Lo diventa quando gli chiediamo come giudica il processo che è stato intentato al suo film. 

La prima idea che mi viene è quella di paragonare l'Italia alla Danimarca. In Danimarca è stato presentato in Parlamento un progetto per legalizzare l'incesto, l'omosessualità e il matrimonio con più di due persone. Naturalmente io non sono favorevole a certi eccessi. Ma ritengo che tutti abbiano il diritto di comportarsi come credono, nella vita privata. 

Lo informiamo che, nell'udienza del mattino, il Pubblico Ministero aveva chiesto di bruciare Teorema, esattamente come è stato fatto pochi giorni fa per un film ritenuto pornografico, lo svizzero Andrée. Che cosa prova di fronte a questa analogia?

Non c'è nessun rapporto fra le mie pellicole e certa produzione, che io tra l'altro non vado a vedere perché mi dà soltanto fastidio. Per quello che ne ho sentito dire, sono film soprattutto stupidi. Ma anche in questo caso sono contrario alla repressione: almeno finché vengono rispettati certi limiti. 

Gli ricordiamo che cinque anni fa il suo film La ricotta assai meno scabroso (almeno nelle immagini) dell'attuale Teorema fu incriminato e condannato « per vilipendio alla religione». Oggi la nuova pellicola viene assolta. Ritiene che sia un caso fortuito o rifletta un'evoluzione in atto nella nostra società? 

L'evoluzione c'è e rapidissima, dappertutto: tranne che nei pubblici poteri. La società ufficiale, oggi, è semmai in una fase di involuzione. Basta guardarsi attorno: all'età di Giovanni XXIII, di Kennedy, del primo centrosinistra italiano, è successa l'età di Johnson, di De Gaulle, dei colonnelli greci. E la subiamo un po' tutti. 

g. c. 

La Stampa 24/11/1968 - numero 270 pagina 11


@Eretico e Corsaro - Le Pagine Corsare

Curatore, Bruno Esposito

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