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mercoledì 23 dicembre 2020

Pier Paolo Pasolini - Ha, Italia disunita!... Nuovi argomenti.

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Ha, Italia disunita!


   
Nell'esclusione è possibile una consignificazione che include.

   Io sono incluso nella geografia dell' << Italie magique >> continiana: ma mastico amaro. Se lo << choc >> doveva essere una superba eleganza, allora è certo che gli arcipelaghi di questa geografia non sono tutti cosi eleganti.

   Per es. poco delibabile mi appare l'eleganza del professor Carducci e addirittura ripugnante quella di D'Annunzio ( ai due non avrei dedicato più pagine che a Pirandello ).

   Perchè tra i vecchi dialettali non c'è Russo?
   E  tra quelli più recenti la valdostana Martinet, cosi severamente neoromantica?

   Perchè in fila con Einaudi, Gobetti, Gramsci, Levi non c'è una poesiola di Noventa?

   E poi che Contini non abbia letto Volponi ( almeno in << Paragone >>?
  Mi sembra anche inspiegabile che Contini non abbia apprezzato le prime cento pagine ( Stupende ) del <<Tappeto volante >> di Lionetti ( senza parlare dei suoi versi ).

   Fortini saggista e profeta ( di sciagure ) non doveva assolutamente mancare, no.

   Della mancanza della Morante non parlo: la sua esclusione ha infatti il valore di una inclusione ( e cosi, credo, si può dire di Bassani ): una presenza negativa, scandalosamente violenta: in cui  il << no >> del  tutto arbitrario ( e magari ce ne fossero stati altri ) di Contini fa in modo che il suo discorso antologico, tutto << referenziale >>, diventi, per reticenza (  mai contraddizione fu più squisita ) << conativo >>.

   Ma Sandro Penna?
   Non è il più grande poeta del Novecento letterario italiano?

Più grande di Ungaretti, di Montale e forse di Saba?

   E in questi ultimi cinque anni chi ha scritto versi belli come quelli di Attilio Bertolucci? (se non, forse Amelia Rosselli?).

   E il vecchio Lucio Piccolo, santo Dio, non è meglio del vecchio Pizzuto?
Ho dato fiato ad alcuni << flatus vocis >>  ma gli elenchi, come il mio ascoltatore sa bene, sono sempre liturgici, specie se interiettivi o sospesi.

   Finisco cosi biblicamente maledicendo la fiorentinità, cioè la cultura letteraria di Cecchi ma anche quella di Falqui, dell' << Espresso >> ma anche quella ( se non fosse presumibilmente semi-analfabeta ) di De Lorenzo. 

   Insomma, più inoffensivi siamo e più piacciamo. Un'eterna Ronda, una eterna Solaria! ( Ci sono anche certi comunisti ). Contini, mio amor de loinh, che cosa avvalli?


P.P.Pasolini.

"Nuovi argomenti" N° 10
aprile-giugno 1968
(Biblioteca nazionale centrale di Roma)


Trascrizione curata da Bruno Esposito.


Curatore, Bruno Esposito

Grazie per aver visitato il mio blog

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