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giovedì 18 aprile 2013

Pasolini, inediti del film sul Vangelo - Intervista esclusiva a mons. Angelicchio.

"ERETICO & CORSARO"


Pasolini, inediti del film sul Vangelo

Intervista esclusiva a mons. Angelicchi.



A 90 anni dalla nascita di Pasolini si è deciso di svelare i retroscena del film Il Vangelo secondo Matteo, in un'inedita video-intervista di Rossella Alimenti della Rai che racconta del rapporto dello scrittore e regista con monsignor Francesco Angelicchio, l'uomo che aveva suggerito l'inserimento delle scene dei miracoli e della resurrezione nella pellicola.
Angelicchio, primo italiano a chiedere l'ammissione nell'Opus Dei, è morto nel 2009: «L'unica licenza poetica che Pasolini si è permesso di fare è stata quella di mettere il cappellino fez, che usavano i fascisti, agli erodiani per pennellarli socialmente in modo negativo» ha raccontato nel video.
E per l'anniversario della nascita di Pier Paolo Pasolini, il 5 marzo, è stato fissata una presentazione dell'intervista nell'aula magna del Centro Elis a Roma, con la partecipazione di Liliana Cavani, Ettore Bernabei, il vicedirettore Rai Giancarlo Leone, Ivano Caradonna presidente del V Municipio di Roma Capitale, e Michele Crudele direttore del Centro Elis.
Realizzata nel 1964, la pellicola venne considerata dalla critica una delle più belle mai girate sulla vita di Cristo, nonostante il rigore laico ed antidogmatico con cui affrontava la tematica religiosa.
Nel video si parla anche di Roberto Rossellini, Federico Fellini e di altri grandi registi diventati amici del monsignore. Anche Liliana Cavani ha ricordato come fu proprio Angelicchi a dare il via libera alla proiezione del suo film su San Francesco d'Assisi, osteggiato in diversi ambienti.

ANGELICCHIO CONVINSE PASOLINI A TORNARE SUL SET. 

Il rapporto fra Pasolini e Angelicchio è nato da quando, nei primi anni '60, il monsignore venne incaricato da Papa Giovanni XXIII di istituire il Centro Cattolico Cinematografico per valutare la moralità dei film proiettati in Italia ed autorizzarne la distribuzione nei circuiti parrocchiali.
Fu proprio Angelicchio a convincere Pasolini, a film ultimato, a tornare sul set per girare le scene dei miracoli e della resurrezione di Gesù.
Nell'intervista si racconta anche di come lo scrittore e regista abbia scelto interpreti sconosciuti rispetto alle ipotesi del «produttore che avrebbe voluto attori famosi come ad esempio Burt Lancaster» per la parte di Gesù e non il giovane attore di Barcellona che alla fine lo ha intepretato, Enrique Irazoqui.
Pasolini scelse il Vangelo di Matteo per il suo film del 1964 perché pensava evidenziasse maggiormente l'umanità di Gesù: l'obbiettivo era, infatti, raccontare la dimensione più terrena, mostrando Cristo nella sua figura sociale di autentico rivoluzionario dell'epoca.

UN FILM ELOGIATO DALLA CRITICA E DALLA POLITICA. 

Un rivoluzionario che portava avanti con forza il suo messaggio di pace e di non violenza e che venne rappresentato attraverso un doppio punto di vista: quello del laico, del regista non-credente e quello religioso del suo personaggio, attraverso il quale mediare lo sguardo critico sulla realtà.
Sul piano dei contenuti, il film ha risentito del clima culturale del periodo, con la lotta tra cattolicesimo e marxismo ed è stato girato prevalentemente a Matera senza proporre variazioni nè cambiamenti testuali del Vangelo, ottenendo così il plauso della critica di ogni parte.
La sinistra privilegiò l'interpretazione del Cristo «uomo», capace di parlare alle masse, mentre al centro e da parte della critica cattolica la pellicola ottenne larghi consensi soprattutto per la rigorosa fedeltà illustrativa al testo sacro, adottato come sceneggiatura.
Venerdì, 02 Marzo 2012

Fonte:
*****
Tratto dall'Unità del 29 agosto 1964

Curatore, Bruno Esposito

Collaborano alla creazione di queste pagine corsare:

Carlo Picca
Mario Pozzi
Alessandro Barbato
Maria Vittoria Chiarelli
Giovanna Caterina Salice
Simona Zecchi

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