"Le pagine corsare "
dedicate a Pier Paolo Pasolini
Eretico e Corsaro
Intervento di Pasolini al dibattito su
"I pugni in tasca" di Marco Bellocchio
organizzato dal Circolo Culturale Ludovisi il 6 marzo 1966
e riprodotto su “Rinascita”
2 aprile 1966.
( © Questa trascrizione da cartaceo, è stata curata da Bruno Esposito )
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Epoca 25 dicembre 1965 |
Non farò un discorso particolare, sul film di Bellocchio, non ne farò una recensione, come del resto non l’ha fatta nemmeno Petri, perché di questo film si è, parlato, credo in questi mesi, in molte sedi: quindi credo sia inutile soffermarsi sul film in quanto opera particolare, tanto più che appunto non ho avuto il tempo di condurre un esame particolare, come a me piace, cioè filologico-stilistico sul testo. Farò dunque sul film di Bellocchio, e spero che questo interessi anche all’autore, un discorso più generale, cioè io inquadrerei il film in una situazione culturale che in qualche modo lo supera, lo trascende, lo include, e mi riallaccerò quindi a certi miei discorsi, a certi miei ragionamenti teorici fatti a più riprese e che hanno come centro l’individuazione della nascita del cosiddetto cinema di poesia. Lo riassumo proprio in due parole, proprio per intenderci: alle origini il cinema è stato una ‘lingua poetica’, voi sapete che in letteratura c’è contemporaneamente una lingua della poesia e una lingua della prosa; la lingua della poesia, mettiamo, in un dato momento storico usava le parole ‘fé’ o ‘speme’, che in prosa non si usavano: ora il cinema ci viene presentato come una lingua cinematografica se capisce di poesia.