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venerdì 6 ottobre 2023

Intervista con Pier Paolo Pasolini - di Maurizio Ponzi, in Filmcritica n. 156-157, aprile-maggio 1965, pag.245.

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Intervista rilasciata da Pier Paolo Pasolini
a Maurizio Ponzi
«Filmcritica», nn. 156-157, aprile-maggio 1965;
ora in Pasolini per il cinema, tomo II, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli,
Meridiani Mondadori, Milano 2001



Questa è la terza intervista che lei ha con «Filmcritica»; nelle altre due si è parlato di Accattone e di Mamma Roma, ora dedichiamoci al Vangelo. Cominciamo da una sua dichiarazione, cioè che fra i suoi registi preferiti c’è Mizoguchi. A noi è sembrato di poter rintracciare nel ritmo del Vangelo un ricordo del grande regista giapponese; oltre che Ejzenštein, magari Que Viva Mexico!


Se dovessi indicarle i punti nei quali è riconoscibile Ejzenštejn potrei farlo, e anche i punti in cui ho pensato a Dreyer, per esempio Giovanna d’Arco, sono reperibili facilmente, proprio col loro valore di citazione e di pastiche che hanno in un film del genere. Per quanto riguarda Mizoguchi, penso che forse si può riconoscere qualcosa concretamente nella sequenza del deserto, quando arriva il diavolo, oppure la corsa che fa Giuda per impiccarsi. Ma forse sono pure coincidenze; due fatti esteriori. Mi piace Mizoguchi - guardate è la prima volta che sono costretto a pensarci - lo amo e lo avevo presente così, come modello per cui probabilmente avete ragione voi, viene fuori nel ritmo del film.
Attribuirebbe a ciò il rallentamento di ritmo della parte centrale del Vangelo che molti critici le hanno rimproverato?