Pasolini Insistenza della voce di Dio nella nuova poesia italiana
La Fiera letteraria
anno VI
numero 22
3 giugno 1951
Dei diciotto poeti raccolti nell'antologia vallecchiana curata da Fasolo, almeno due (Corsaro e Wenzel) scrivono della poesia di contenuto direttamente religioso in Corsaro, che è prete, a sfondo, anche se ciò non risulta molto chiaro, dogmatico - in cinque (Budigna, Giglio, Colli, Guglielmi e Rindi) , il motivo del divino almeno nominalmente non compare, mentre tutti gli altri undici, inseriscono più o meno frequentemente o necessariamente il termine «Dio» nel tessuto linguistico delle loro raccolte. A voler subito definire sommariamente quel Dio-parola, si potrebbero ricordare i due termini estremi di uno stesso «tono» religioso, e naturalmente aconfessionale, nella Pietà di Ungaretti e nelle invocazioni verbali di Quasimodo. Un Dio che però