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venerdì 25 febbraio 2022

Pier Paolo Pasolini, "Ora posso lavorare tranquillo" - La Stampa, 24 novembre 1968

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Lo scrittore-regista a Torino: 
"Ora posso lavorare tranquillo"
 

La Stampa, 24 novembre 1968

Pasolini ha appreso la notizia dell'assoluzione a Torino, mentre stava terminando le prove della commedia che andrà in scena mercoledì sera, per la stagione del nostro Teatro Stabile. Gliel'ha telefonata da Venezia il produttore del film, Franco Rossellini, nipote del celebre regista. Lo abbiamo incontrato pochi minuti dopo, nel « deposito d'arte San Fermo », il singolare ambiente da lui scelto per il debutto teatrale, alla barriera Crimea; un grande capannone bianco di calce, con tante panche di legno per sostituire le poltrone dì velluto rosso -del teatro « borghese », e il minuscolo palcoscenico sul fondo.

Pasolini, Anche Marcuse adulatore? «Nuovi Argomenti», n.s., 10, aprile-giugno 1968

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Anche Marcuse adulatore?

Nuovi Argomenti», aprile-giugno 1968

So da una intervista del «Paese Sera» che Marcuse avrebbe definito i giovani studenti «i veri eroi del nostro tempo» (la parola «eroi» è usata in senso positivo, non per esempio, come potrebbe essere usata a proposito, di Hitler o di Molotov).

Dunque anche Marcuse è un adulatore? Egli probabilmente aveva voluto dire «protagonisti», che sono eroi in accezione sospesa. Io però direi piuttosto «antagonisti», poiché i veri protagonisti sono, ancora, i vecchi e i giovani che stanno dalla parte dei vecchi (ossia protagonista è la maggioranza).

Pier Paolo Pasolini, Perchè allo Strega no e al Festival si - Tempo, 27 agosto 1968

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dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro


Pier Paolo Pasolini
Perchè allo Strega no e al Festival si

Tempo, 27 agosto 1968

Pasolini andrà al Festival pur di non ottenere premi - La Stampa, giovedì 15 agosto 1968

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Eretico e Corsaro



Pasolini andrà al Festival pur di non ottenere premi

La Stampa, giovedì 15 agosto 1968

Anno 102 - Numero 184

(Trascrizione curata da Bruno Fraccaroli)

Ha accettato di presentare il suo film « Teorema » dichiarando in partenza che non ritirerà un eventuale riconoscimento - La stessa posizione è condivisa da Liliana Cavani, autrice di « Galileo », e Bernardo Bertolucci, presente con « Partner » - Pier Paolo Pasolini polemizza con i nemici della rassegna e attacca il terrorismo ideologico dei « fascisti di sinistra ».


(Dal nostro inviato speciale) Venezia, 14 agosto


Il Leone d’oro, premio della Mostra cinematografica di Venezia al miglior film della rassegna, quest’anno corre un rischio che gli anni passati non corse: il rischio di essere lasciato lì, a ruggire davanti alla poltrona di Luigi Chiarini, direttore del Festival. Una lunga giornata di discussioni tra Chiarini e alcuni tra i possibili candidati al premio (Pasolini per Teorema, Liliana Cavani per Galileo, Bertolucci per Partner) avrebbe maturato questa conclusione. I registi di cui si discorre appartengono all’Anac, l'associazione degli autori cinematografici che ufficialmente si è schierata contro il festival veneziano. Luigi Chiarini, nel difendere le sue posizioni, ha cercato di convincere i tre autori ad accettare senza storie la regola del gioco. Ma è riuscito a piegare soltanto a metà i suoi interlocutori. Infine hanno trovato l’accordo: ciascuno faccia la sua parte, il festival assegni pure il suo Leon d’oro, le sue coppe e i suoi bucintori. Se questi premi toccheranno a qualcuno dei contestatori, pazienza: essi non diranno di no, ma lasceranno la coppa, il leone e ogni altro suppellettile decorativa nelle mani di chi gliela vorrebbe assegnare. Soluzione di compromesso, dunque.