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martedì 26 febbraio 2019

Pasolini e la chiesa cattolica - Di Mario Pozzi

"Le pagine corsare " 
dedicate a Pier Paolo Pasolini

Eretico e Corsaro



Eppure, Chiesa, 
ero venuto a te. 


Pasolini e la chiesa cattolica
Da scritti corsari

...ardente, come se

il mistero contadino, quieto
e sordo nell’estate del quarantatre,
tra il borgo, le viti e il greto
del Tagliamento, fosse al centro
della terra e del cielo;
e lì, gola, cuore e ventre
squarciati sul lontano sentiero
delle Fonde, consumavo le ore
del più bel tempo umano, l’intero
mio giorno di gioventù, in amori
la cui dolcezza ancora mi fa piangere...

Pasolini : la chiesa “la chiesa intesa come Chiesa cattolica” non può che essere reazionaria dalla parte del potere. Non può che accettare le regole autoritarie e convenzionali della convivenza. 
Ma questo è dettato dalla sua storia, per la sua sopravvivenza si è adattata ad ogni trasformazione di ogni potere della società che cambiava ma si adattava nei canoni clericali. E ora si sta adattando a quella totalmente omologante della globalizzazione abbandonando quei canoni che non fanno più parte della sua storia . Ma in questo suo adattamento sopravvivrà all’anima digitale dove tutti i suoi antichi valori, ora disvalori vanno scemando in un unico limbo quello del nulla umano?
Casa è la Chiesa senza il misticismo? E il valore del trascendentale “chiesa medievale”.
Già il poeta frate Francescano David Maria Turoldo ultimo mistico prima della globalizzazione.“ Ho scritto e rappresentato per lui la mia opera teatrale “Sillabe divine” Mario Pozzi, espresse i suoi dissensi sia con la Chiesa che rappresentava e il modo che il potere della Chiesa differiva dal suo Cristianesimo che era per gli umili, per gli ultimi e per i diseredati non solo nei canoni della dottrina, ma come esempio di vita quello Francescano, lo spogliarsi dei suoi beni – Pasolini “Scritti corsari” – E’ proprio detto che la Chiesa debba coincidere con il Vaticano – il Papa andasse a sistemarsi in clergyman, coi suoi collaboratori in qualche scantinato di Tormarancio o del Tuscolano, non lontano dalle catacombe di San Damiano o Santa Priscilla – la chiesa cesserebbe di essere chiesa. 
La chiesa clericale era la chiesa d’un universo contadino, il quale ha tolto al Cristianesimo il suo momento originale rispetto a tutte le altre religioni, cioè Cristo. E in questo mondo contadino fuori dal tempo reale e dalla storia dove vivevano gli Dei agricoli simili a Cristo era il tempo “sacro” o “liturgico” di cui valeva la ciclicità dell’eterno. Il tempo della loro nascita, della loro azione, della loro morte, della loro discesa agli inferi e della loro resurrezione, era un tempo paradigmatico, a cui periodicamente il tempo della vita, ritualizzando, si modellava.
Ciò che intende Pasolini era che Cristo nei duemila anni di storia contadina aveva sostituito la figura dei suoi Dei rurali in quella del Cristo riferendosi ai suoi modelli mitici, facendone un divenire assiologico dove si ripetevano ciclicamente le sue culture. 
Nell’escatologia della chiesa cattolica distante dalla cultura millenaria del mondo contadino o rurale accettava essendo Chiesa dominante questo equivoco. Pasolini “Ma la chiesa che era la chiesa ufficiale dominante ha sempre accettato l’equivoco: essa non poteva esistere infatti al di là delle masse contadine”.
Il consumismo e la proliferazione delle industrie terziarie ha distrutto in Italia il mondo campestre e sta distruggendolo in tutto il mondo e la figura del vecchio prete dagli scarponi e il talare nero sdrucito si è vanificato, diventando preti di città, cioè, preti di massa “puro folclore”.
E in questa Chiesa del folclore che non può esistere senza le masse dei nuovi poveri o disperati che la globalizzazione a creato togliendogli pure i loro Dei, il loro modo arcaico di vivere ed è per questo che odia l’uguaglianza sociale – “Il Comunismo e le sue ideologie”.
Il perdono o vanificazione dell’atto, ho rinnegamento del quinto comandamento “non uccidere”. Questo comandamento sostiene un assoluto divieto che contemporaneamente afferma il diritto di ogni uomo alla vita: sin dal primo istante del concepimento fino alla morte naturale … Infatti in ambito teologico, vita è un dono che ci è stato dato da Dio e che solo lui può toglierlo.
Scritti corsari – Pasolini e l’aborto. “Lo considero un omicidio legalizzato”. Io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là ero esistente. Omicidio che non può essere perdonato, ora il Papa adeguandosi alla globalizzazione rinnega i principi etici, morali e universali del quinto comandamento perdonando la donna che commette l’omicidio e rinnegando lo stesso principio della vita, il diritto di una persona indifesa alla sua esistenza.
Scriverà in una sua poesia David Maria Turoldo della donna “ Donna, forma estrema del sogno, anima del mondo, tu sei il grido della creazione”. Pasolini scriverà “ il mio amore è per la donna infante e madre”. Un frate e un omosessuale esprimeranno in questi versi il più alto concetto che si possa avere per la figura umana femminile. Papa Luciani: Dio è più madre che padre.
Pasolini “scritti corsari” sono contro l’aborto definendolo un omicidio legalizzato che avvilisce solo la donna. E interrompe quel ciclo umano che si era rinnovato dalla nascita dell’uomo, fino al mondo consumistico che favoriva il coito, non più come atto della creazione, ma solo come mercificazione per avvallare il consumo delle merci, rendendo merce l’atto sessuale. E non più amore fra due individui di sesso diverso che procreano per il piacere della creazione. E sentire un Papa che perdona la donna per che abortisce il figlio. “Mi chiedo se sua madre avrebbe abortito lui, che penserebbe della madre?”
Pasolini “la chiesa è lo spietato cuore dello stato”.

Accademico Mario Pozzi
anno domini 2019



Curatore, Bruno Esposito

Collaborano alla creazione di queste pagine corsare:

Carlo Picca
Mario Pozzi
Alessandro Barbato
Maria Vittoria Chiarelli
Giovanna Caterina Salice
Simona Zecchi